Retablo della Porziuncola
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Il retablo era collocato all'interno della cappella omonima nel chiostro di S. Francesco di Stampace e arrivò in Pinacoteca frammentaria e molto deteriorata. Probabilmente in origine, prima di essere portato nella cappella, si trovava sull'altare maggiore demolito nel 1833. Del Retablo restano: le due grandi tavole laterali raffiguranti rispettivamente il riconoscimento dell'Ordine e la predica di S. Francesco; la predella incompleta raffigurante la Pietà tra i SS. Martiri francescani Accursio, Pietro, Adiuto, Ottone e Bernardo; sei tavolette con angeli musicanti che originariamente dovevano, con molta probabilità, contornare una tavola centrale. Giovanni Spano, infatti, nella sua guida del 1861 descrisse, oltre le due tavole laterali superstiti e un'altra molto rovinata, uno scomparto dov'era dipinta la Madonna degli angeli. Presumibilmente proprio questa tavola doveva essere quella centrale e presentava un tipo di iconografia, riscontrabile anche in un dipinto di scuola valenzana, raffigurante un santo (o angelo) che porge alla Madonna delle rose su un piatto. E' da notare l'attenta tipizzazione fisionomica dei personaggi, il gusto per il particolare anatomico e le costruzioni prospettiche, il tutto reso attraverso una minuzia descrittiva che dal punto di vista stilistico risente dei goticismi d'origine fiamminga. In questo senso, l'opera può essere considerata la più alta espressione artistica del periodo in Sardegna. |
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