Epigrafe della torre di Sant’Elia
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Il frammento irregolare di marmo reca l’iscrizione in lingua latina in caratteri di maiuscola epigrafica tardomedievale su sei righi. L’Aleo ( 1684 ) vide questa epigrafe murata nella torre di Sant’Elia, edificata dai Pisani per difendere Cagliari dai Genovesi, per l’avvistamento delle navi e affinché fungesse da faro. Il Piazza ( 1759 ) la vide invece nella chiesa di Sant’Elia, già allora interdetta al culto e successivamente demolita: agli inizi dell’ 800 fu ritrovata nella fontana di piazza San Bartolomeo e da lì portata in pezzi al Museo, dove il Baille la studiò. Il Casini ( 1905 ) e lo Scano ( 1907 ) la riportarono dal Baille senza averla vista personalmente, considerandola dispersa. Di questa iscrizione rimane solo un frammento; essa fa riferimento alla costruzione della torre al tempo dei signori Colo Frapane e Bondo Camugliano, opera di Bartolomeo nel 1281 – 1282: [ Hoc opus fa]ctum fuit [ tem/pore d(omi)nor(um) Co]li Frapanis e[t /Bondi Camul(it)ani castella/[nor(um) Castelli C]astri existente / [op(er)ario ip(s)i(us) op(er)is B]artholome/[op(ro)vincialis currentibu]s an/[nis D(omi)ni millesimo CCLXXXII indicione decima] |
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