Particolare del Retablo del Presepio del Maestro di Castelsardo

Amuleto

Amuleto
  • Nazione - Italia
  • Città - Cagliari
  • Luogo di conservazione - Pinacoteca Nazionale di Cagliari
  • Collezione - Acquisto Collezione Sanjust – 12. 2. 1925
  • Categoria - Oreficeria
  • Inventario - OR161
  • Materia e tecnica - Argento, legno, vetri - Tecnica a filigrana, sbalzo, incisione
  • Dimensioni - cm. 17 x 4,8; peso gr 42,50
  • Datazione - XVIII – XIX secolo

L’amuleto caratterizzato da una sfera di colore nero, legata in argento a formare un ciondolo, è diffuso in molti centri sardi,con diverse denominazioni (sabegia, cocco, pinnadeddu, etc.). Allo scopo di proteggere i bambini dal malocchio, l’amuleto si appendeva negli abiti o nelle culle. La sfera nera può essere di diversi materiali, come pasta vitrea, ambra nera, legno, onice, ossidiana. Le catenelle più o meno elaborate che sorreggono la sfera, sono sempre in argento: secondo al credenza popolare , infatti, l’oro avrebbe il potere di annullare la carica magica delle pietra. Spesso il potere magico dell’oggetto è rafforzato da elementi in corallo e sonaglini. La rottura della sfera veniva attribuita al fatto che l’amuleto avesse effettivamente protetto dal malocchio il suo portatore.

Amuleto per bambini con lo scopo di lenire ogni dolore e a tutelare contro tutti gli animali velenosi.

È suddiviso in tre parti: quella superiore con fiocco in filigrana e fiorellino centrale; quella centrale con tre catenelle, lavorate con motivo a girali e fiore di vetro, che congiunge la parte superiore con l’inferiore, costituita da una sfera di legno incapsulata in una stella di filigrana e crocetta pendente.

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