Amuleto
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L’amuleto caratterizzato da una sfera di colore nero, legata in argento a formare un ciondolo, è diffuso in molti centri sardi, con diverse denominazioni ( sabegia, cocco, pinnadeddu…). Allo scopo di proteggere i bambini dal malocchio, l’amuleto si appendeva agli abiti o nelle culle. La sfera nera può essere di diversi materiali, come pasta vitrea, ambra nera, legno, onice, ossidiana, ecc. Le catenelle più o meno elaborate che reggono la sfera, sono sempre in argento: secondo la credenza popolare, infatti, l’oro avrebbe il potere di annullare la carica magica delle pietra. Spesso il potere magico dell’oggetto è rafforzato da elementi in corallo e sonaglini. La rottura della sfera veniva attribuita al fatto che l’amuleto avesse effettivamente protetto dal malocchio il suo portatore. Opalina azzurra incapsulata nell’argento lavorato a filigrana e granulazione. A queste pietre sono dati simbolicamente la forma sferica ed il colore associati ai pianeti, considerati come perfetti e divini e guidati dagli angeli, dei quali le pietre racchiudono gli influssi particolari nell’ambito del complesso sistema magico-astrologico-religioso che determina il simbolismo dei colori: la sfera di vetro rosso, verde o azzurra è il simbolo degli occhi di Horo, che così sono descritti nei papiri delle piramidi. |
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